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Auschwitz – Visita al Campo di Concentramento

Amazing shot of the Auschwitz concentration camp in Poland

Auschwitz – Visita al Campo di Concentramento

Quando abbiamo visitato il Campo di Concentramento di Auschwitz era primavera e il verde squillante e vivo dei prati e della vegetazione che circondava i dormitori e le varie costruzioni, persino quelle adibite alla morte, stonava terribilmente con il sentimento ispirato da quel luogo terribile, di sofferenza e annientamento. Per un attimo ci siamo immaginati il campo a Gennaio, con la neve e il gelo. Probabilmente visitarlo in primavera è stata la cosa migliore, con la natura esuberante e colorata che ci richiamava alla vita, cercando di alleviare il peso enorme che questo luogo deposita sull’anima, inamovibile come un macigno.

Auschwitz I – Visita al Campo di Concentramento – Ingresso

La visita ad Auschwitz non è una visita turistica, è un vero e proprio pugno nello stomaco, una sorta di pellegrinaggio, a cui bisogna approcciarsi con rispetto ed enorme deferenza. Bisogna sforzarsi per proseguire, bisogna farsi forza per realizzare che tutto quello che abbiamo letto, in maniera piuttosto asettica, sui libri di scuola, in realtà è qui, sotto i nostri occhi. La sensazione è quella di camminare a piedi nudi su un cimitero, cercando di non profanare le tombe, impresa che si rivela quanto mai ardua.

Questa esperienza, a parer nostro, dovrebbe essere obbligatoria, dovremmo farla tutti, almeno una volta nella vita.

Come Arrivare ad Auschwitz in Autobus

Il Campo di Concentramento di Auschwitz dista da Cracovia circa 60 km, andarci in autobus è sicuramente la soluzione più pratica. Esistono tour pre-confezionati che vi ci portano e vi guidano passo passo, ma noi, come al solito, abbiamo preferito fare da soli. Potrete recarvi in totale autonomia alla Stazione degli Autobus di Cracovia (vicina alla Stazione Ferroviaria) e comprare un biglietto per la destinazione: Oswiecim (la località dove si trova il campo). Per ulteriore sicurezza, quando farete il biglietto, chiedete conferma agli addetti chiedendo: “Auschwitz?!”, giusto per intendersi bene. Purtroppo, in Polonia, si parla ancora poco la lingua inglese, dunque comunicare può essere un pochino sfiancante. Ma state tranquilli che, con un pò di pazienza, magari un traduttore on line italiano-polacco a portata di mano, e i consigli giusti (come quello di chiedere di Oswiecim ), tutto andrà liscio. Il bus ci ha portati fin dentro i cancelli del principale e più antico nucleo del Campo di Concentramento di Auschwitz I, a pochi passi dalla biglietteria.

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